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Il segmento testuale La Libertà è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 28Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 128

Brano: [...]otente centro di iniziativa, l’Internazionale comunista che aveva alle spalle lo Stato sovietico, non esitò a proporre ai partiti socialisti delle democrazie europee la necessità di assumere responsabilità di governo in alleanza con forze di democrazia borghese. Il che voleva dire, in Italia, cercare l'intesa con i giolittiani, con il gruppo nittiano che era stato riorganizzato da Giovanni Amendola e con lo stes

Neiresilio

A Parigi diresse La Libertà, l’organo della Concentrazione antifascista (v.) nella quale si realizzò — in ritardo e parzialmente — il suo disegno di collaborazione politica: ne facevano parte i due partiti socialisti, il Partito repubblicano, gruppi democratici progressisti e laici e la C.G.L., mancavano i popolari e i comunisti.

La Concentrazione fu una specie di laboratorio dalla vita assai travagliata. Nel luglio del 1930 Treves partecipò al congresso di unificazione del P.S.I. di Nenni con il proprio partito, il P.S.U. riformista.

La sua fede nella validità del marxismo ortodosso era assoluta e lo portò, nel g[...]

[...]tito repubblicano, gruppi democratici progressisti e laici e la C.G.L., mancavano i popolari e i comunisti.

La Concentrazione fu una specie di laboratorio dalla vita assai travagliata. Nel luglio del 1930 Treves partecipò al congresso di unificazione del P.S.I. di Nenni con il proprio partito, il P.S.U. riformista.

La sua fede nella validità del marxismo ortodosso era assoluta e lo portò, nel gennaio successivo, a sconfessare duramente su “La Libertà” il libro “Socialismo liberale” che documentava la concezione critica ed “eretica” di Carlo Rosselli: non sarebbe — sentenziò — « né socialista né liberale ».

Morì nella notte tra il 10 e l’11.6. 1933, poche ore dopo aver commemorato Matteotti. Morì sul lavoro, lasciando incompiuto l’articolo « La “Locamo” di Mussolini », con il quale ammoniva le democrazie europee sulla universalità e pericolosità del fascismo.

Nei primi mesi di quello stesso anno Winston Churchill aveva espresso la sua ammirazione per « il genio romano di Mussolini, il più grande legislatore vivente » e Lloyd George p[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 347

Brano: Liberale Italiano, Partito

LA LIBERTÀ

(RISORGIMENTO LIBERALE)

* ORGANO DEL PARTITO LIBERALE ITALIANO

GENNÀIO 1045

IL CONGRESSO DEL PARTITO LIBERALE ITALIANO DELL’ITALIA INVASA

A partire da questo numero, reazione per l’Aita Italia del « Kisorgi«ente Liberale », per distinguersi dalla edizione di Rema, divenuta quotidiana dopo la liberazione della Capitale, lascia il vecchio titolo per assumere questo, prograaimatico ed augurale insieme « La Libertà >

1! giorno 11 gena no l**45 si e «nato in uaa a.ita j«i: Uai.c SiAiiWiU''ttuii !3 ;j ooufevesikj «> t'ttt.iiiv iJi.ers.ii3 luiiwwio deit’itiittii (tvM> al

qua , Hluiic paritelo * lappreMuitaia: ooa

’:ri 3 ra.jur g.tifl'j diiile varie l'e^ei.UuoaJ leg.'ouan de; dìruto.

limarne cUa juve ori», ccm una solfi irsV140J:lid. UitttrllUlMJtf, i Oungies» 8v, Ul« Ktdflt) jUcUtt'Uti a&t Piegato dtua uireawté Lenìr.:e <XHl uaruto por i.Vu iw, iut:uio eiainiuau} « u bcutixi i p u uupoila»;u pi ujitin di fiant mi8à!o e comngenu ed twna e*pr*sho u lore punto d; vwa $au atteggiamento seguilo * dà[...]

[...]

Spie e Traditori

C'oìa a U.aaà serie DAMO C4.VÀCSA d: cugine bienecr, aiti circa mein l,7u, bton de. con p.'Oiiu;i<iciu nato allunino.

V* tratta di uva. p^rtcoota spia al soldo iti tedeschi e dei fascisti, che ha ad proioca.v Carretto di a.cani patitoli

In atti noi dal t/ usto eai'igo che io attende, t vws.jì antiCt sìfi.'in <tua>a.nghi nei confronti ó: qu slo delinquente tV qtra tn ella al a race a di a»U./<ueat« « ai tbr<«, —

La Libertà », organo dei P.L.i. per l’Italia occupata (gennaio 1945)

soché indisturbato nella Capitale; a Milano, con Alessandro Casatf (v.) ; a Torino, per iniziativa di Marcello Soleri insieme all'ex collaboratore di « Rivoluzione Liberale » Manlio Brosio.

Soleri allargò contemporaneamente la cerchia liberale a Cuneo, sua città d'origine e teatro delle sue esperienze politiche prefasciste; a Genova e in altre località della Liguria. Un gruppo si costituì pure a Firenze.

Se Bonomi, il quale aveva mantenuto sotto la dittatura cauti e abbastanza discontinui rapporti con l’ambiente di corte, dive[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 251

Brano: [...] decisive modifiche. Sotto la spinta attivistica di Rosselli, da foglio di propaganda per gli ideali di democrazia e di libertà si trasformò in giornale di discussione e di rinnovamento anche critico, che concorse non poco a mettere in crisi le insufficienti strutture della « Concentrazione ». Una edizione speciale ne veniva stampata su carta riso per essere, sia pure in misura limitata, inviata e diffusa clandestinamente in Italia.

A.D.P.

La LibertàSvoboda

Periodico clandestino antifascista, per la prima volta apparso l’1.6. 1942 in Istria (v.). Fu il primo foglio rivolto agli italiani dal Comando partigiano della V Zona del litorale croato ed era dedicato ai soldati dell’esercito italiano ivi dislocati.

A essi il primo numero del giornale indirizzava il seguente appello: « LA LIBERTÀ è il portavoce di tutti i combattenti per la libertà, e si rivolge a tutti coloro che — incoscienti o ingannati — combattono contro la libertà. LA LIBERTÀ si rivolge specialmente ai soldati italiani, quale mezzo più potente degli occupanti fascisti e sostegno del sanguinario regime del traditore Pavelic in tutta la Croazia (v.). Facendo appello a tutti i non fascisti, a tutti gli antifascisti nella lotta per la libertà,

LA LIBERTÀ si appella in primo luogo ai soldati italiani di aprire gli occhi e di rivolgere le armi contro i briganti fascisti che gettarono nella sconfitta tutto il popolo italiano, ed a venire nelle file dei combattenti della loro e nostra patria per la libertà ».

Fondatore e direttore ne fu Vladimiro SvalbaVid, croato di Fiume e assertore della fratellanza tra i due popoli.

La pubblicazione, stampata al ciclostile, era quindicinale e bilingue (su una facciata appariva il testo italiano e sull’altra quello in lingua croata). Secondo una relazione del Comitato circondariale del Partito comunista della Croazia in data 28. 10.1942, « i soldati italiani hanno accettato ” La Libertà ” con grande soddisfazione, distribuendolo clandestinamente e facendolo passare di mano in mano ».

In seguito, per decisione del Comitato circondariale del litorale croato, il giornale fu riorganizzato: dal febbraio 1943 uscì col titolo soltanto in lingua italiana e indirizzato agli antifascisti fiumani, per informarli sullo sviluppo della lotta partigiana; dal 28.2.1943 uscì regolarmente due e anche tre volte al mese. Alla fine, con una tiratura in continuo aumento, fu diffuso tra gli italiani dell’intera Istria.

Nella direzione del giornale, a Vladimiro SvalbaVid si affiancò Guerrino [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 250

Brano: [...]della 2a Brigata della Divisione Garibaldi « S. Bonfante ». Nel dopoguerra ha rappresentato il P.C.l. nel Consiglio comunale di Imperia.

Lajolo, Davide

Ulisse. N. il 29.7.1912 a Vinchio d’Asti (Asti) ; giornalista.

Cresciuto negli anni del regime, dopo essere stato fascista e « legionario » nella guerra di Spagna, dopo aver fatto 11 anni di guerra come ufficiale di fanteria, durante la lotta di liberazione seppe « scegliere la strada della libertà ». Raggiunte le formazioni partigiane dell’Astigiano, divenne presto comandante del Raggruppamento comprendente l’8a e la 9a Divisione Garibaldi del Basso Monferrato, e successivamente vicecomandante di zona del Corpo Volontari della libertà del Monferrato.

Dopo la Liberazione diventò redattore capo óe\\'Unità di Torino (194546), poi vicedirettore e infine direttore dell’«Unità» di Milano (194647 e 194858). Eletto deputato nel 1958, venne rieletto nel 1963 e nel 1968, ricoprendo la carica di questore della Camera e di vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza della RAITV. Membro del Comitato centrale del P.C.l. fino al XIV Congresso (1975) e direttore del settimanale GiorniVie Nuove.

Ha pubblicato libri di poesia e di narrativa, prima e dopo la guerra. Si ricordano: Classe 1912, nel quale descrive la propri[...]

[...] Il voltagabbana (Milano, 1963); Come e perché (Milano, 1968).

Nella presentazione de « Il voltagabbana », Lajolo ha scritto: « [...] l’autoironia è ancora il contegno più decente, quando si ha in uggia il patetico. È chiaro che dirigersi verso il meglio, capire i propri errori non è voltare gabbana. Dove lagrime e sangue mutano la vita degli individui, la storia di un popolo e l’orizzonte del mondo, ogni uomo ha diritto alla sua scelta ».

La Libertà

Settimanale di propaganda della Concentrazione antifascista (v.), pubblicato a Parigi dal maggio 1927 al maggio 1934. Diretto da Claudio Treves (v.), aveva come collaboratori i più rappresentativi esponenti dell’emigrazione antifascista (fatta eccezione per i comunisti), da Gaetano Salvemini a Francesco decotti, da Filippo Turati a Franco Clerici, Fernando Schiavetti, Aurelio Natoli, Pallante Rugginenti, Arturo Labriola, Angelica Balabanoff, Pietro Nenni [Ennio] e Giuseppe Saragat [Spertia] :

Fino all’arrivo di Carlo Rosselli, il settimanale ebbe una impostazione tipicamente aventiniana[...]

[...]sempre lì lì per cadere. Sul piano pratico, specie per quanto si riferiva all’azione in Italia, non aveva poi nessuna efficacia, mancando di suscitare nelle masse la coscienza che erano principalmente esse le vere protagoniste della lotta frontale contro la dittatura fascista, e perciò bisognava essere presenti in Italia in mezzo ad esse, per organizzarle e guidarle.

In un editoriale intitolato L’occhio sull’Italia e pubblicato nel n. 10 de « La Libertà », si indicavano questi compiti dell’emigrazione antifascista: « Bisogna vigilare attentamente la situazione, rincuorare la resistenza e suscitare la combattività delle masse lavoratrici, essere pronti ad agire nel momento buono, rassicurare quelli che non vedono successione al fascismo che nel caos ».

Ancora più indicativo delle posizioni concentrazioniste, quanto scriveva nello stesso numero Gaetano Salvemini, aprendo un dibattito sui compiti del l'emigrazione antifascista, con un articolo intitolato Quello che non dobbiamo fare. Salvemini si dichiarava convinto che « la dittatura fascis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 11Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: Appendice

Cremaschi Olindo O.Cr.

Agnini, Gregorio.

Cremascoli Bruno B.Cr.

Somalia, Colonia; Somalia, Repubblica di.

Cuccu Emilio E.Cu.

Azione, Partito d’.

Cusmano Giuseppe G.Cu.

Salvataggio e ricupero del patrimonio artistico; Siviero, Rodolfo.

D'Agostini Lorenzo L.D.A.

In Lazio: La Resistenza armata.

Dalla Casa Brunella B.D.C.

Piacenza; Piacenza, Divisione.

Dal Pont Adriano A.D.P.

Ferrerò, Pietro; La Libertà; Libertà vigilata; Napoli, Quattro giornate di; Nazioni Unite; New Deal; O.A.S.; Oltretorrente, Battaglia dell'; Pangermanesimo; Processo di Savona; Romania; Rosselli, Carlo; Rosselli, Nello.

De Ambrosis Marcello M.D.A.

Flaim, Mario.

De Antonellis Giacomo G.D.A.

Religione e fascismo.

De Caneva Tranquillo T.D.C.

Lauco; Ligosullo; Preone; Raveo.

De Cecco Flaminio F.D.C.

Ragogna.

De Clementi Andreina A.D.C.

Baldesi, Gino; Barbagallo, Corrado.

Declich Bianca B.De.

Sondrio; Valtellina e Valchiavenna.

De Florentiis Giuseppe G.D.F.

Marconi, Guglielmo.

Deg[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 84

Brano: [...]. I partiti antifascisti diedero un grande contributo di solidarietà attiva nell’organizzare, in ogni centro della emigrazione italiana; la raccolta di viveri, di mezzi e il reclutamento di volontari (accorsi anche dall'Italia) in aiuto alla Repubblica popolare spagnola.

Tra i giornali pubblicati dagli antifascisti in Francia, per lo più a Parigi, vanno ricordati: i quotidiani Il Corriere degli Italiani e la Voce degli Italiani; i settimanali La Libertà, Avanti!, Nuovo Avanti, Giustizia e Libertà. Il Partito comunista pubblicò soltanto due o tre settimanali, che però erano costretti a cambiare continuamente la testata per sfuggire alle misure della polizia francese. Comparvero così, in diversi momenti: Il Lavoratore italiano, Il Proletario, VAraldo, YHumanité, VOrdine Nuovo, La Riscossa, La Nostra Bandiera, Il Riscatto, Falce e Martello (gli ultimi due pubblicati in Svizzera), e infine ancora Il Riscatto, che vide la luce a Bruxelles. Il mensile comunista Stato Operaio, che uscì ininterrottamente dal marzo 1927 al giugno 1939, fu ia rassegna[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 672

Brano: Stampa clandestina

Altri fogli cattolici degni di menzione furono: La Punta, giornale per i giovani curato a Roma, nel periodo dell’occupazione tedesca, da Giulio And reotti e Giorgio Tu pi ni, il foglio In marcia, redatto da sole donne, edito nella Capitale dall’autunno del 1944; Democrazia, edito a Milano dalla primavera del 1944; Per il domani e La Vedetta della democrazia subalpina, editi a Torino; La Libertà, pubblicato a Padova e II Momento, pubblicato a Vicenza da Mariano Rumor.

Foglio importante, organo delle Fiamme Verdi del Bresciano, ma con forte accento dì giornale di orientamento politico d’un gruppo di cattolici progressisti, nel solco della tradizione del cattolicesimo sociale lombardo, fu II Ribelle (v.), pubblicato dall’ottobre 1943 a Milano (ma con l’indicazione di Brescia). Il giornale, dovuto all’iniziativa di Teresio Olivelli (v.), don Giuseppe Tedeschi e Laura Bianchini, conservò l’impostazione politicamente avanzata fino all’arresto di Olivel

li. Successivamente rifluito s[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 671

Brano: [...]o “Giornale del Partito socialista di unità proletaria”.

Dell’edizione milanese de “l'Unità” uscirono, tra il 25 luglio e 1 ’8 settembre, soltanto cinque numeri.

Il 18 agosto comparve a Roma il primo numero di Risorgimento liberale (v. Liberale italiano, Partito), organo ispirato da Benedetto Croce, che vi collaborava insieme a Luigi Einaudi. Il giornale raccoglieva in parte l’eredità del foglio La Ricostruzione, edito dal “Fronte unico della libertà”, vago coagulo di forze d'area moderata raccolto attorno a Ivanoe Bonomi (e, sembra, con l’assenso del sovrano), che tra l’aprile e il giugno 1943 aveva stampato tre numeri.

Stampa comunista

L’armistizio dell’8 settembre e l’inizio della Resistenza armata aprirono una stagione di grande fioritura della stampa clandestina. Dal 19 settembre uscì a Roma “l’Unità”, diretta da Mario Alicata (v.) e Aldo Natoli, che nei mesi dell’occupazione arriverà a una tiratura di 18.000 copie. I comunisti stamparono anche l’edizione milanese, a periodicità quindicinale, sotto la direzione di Pietro Secchi[...]

[...]a e Stefano Siglienti curarono l'edizione nazionale della già ricordata “Italia Libera”: l’edizione per l'Alta Italia, stampata a Milano, era diretta da Leo Valiani (v.), mentre quella piemontese, edita a Torino, aveva per direttori lo storico Franco Venturi (v.) e l’economista Mario Andreis (v.).

Nel Veneto usciva “Giustizia e Libertà”. A Firenze, dall’agosto del 1943, apparve Oggi e domani che, dal numero 2 al 27.10.1943, mutò la testata in La Libertà, sotto la direzione di Carlo Ludovico Ragghianti (v.), Enzo Enriques Agnoletti, Carlo Fumo e Tristano Codignola, poi di Sergio Telmon.

Rivolto soprattutto agli operai fu il foglio azionista Voci d’officina, curato a Torino da Franco Venturi e, a Milano, da Gaetano De Luca: arriverà a tirare 20.000 copie, con diffusione in tutta l’Italia settentrionale. A Torino lo stesso Venturi curò i primi due numeri dei Nuovi quaderni di Giustizia e Libertà, editi fra il maggio e il dicembre 1944; il terzo numero venne stampato a Milano.

In quest’ultima città l'azionista Mario Paggi (v.) diresse Lo S[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 433

Brano: [...]a, Bologna 1969, pp. 28386; S. Magister, La politica vaticana e l'Italia 194348, Milano 1979. La sua produzione letteraria, scientifica e pastorale risulta molto vasta. Quest’ultima è raccolta in Scritti del card. Schuster, a cura di O. Oggioni, Venegono 1959.

Schwalba, Vladimiro

Vid. N. a Fiume nel 1905, m. a Giordani (Fiume) il 14.7.1944; insegnante.

Professore di lingua e letteratura

italiana a Fiume, dal 1929 educò ai principi della libertà varie generazioni di studenti. Nel 1941 entrò nelle file del Partito comunista e nel gennaio 1942 fu arrestato a Susak dalle autorità italiane di occupazione.

Liberato dopo alcuni mesi di carcere, si diede alla macchia insieme alla moglie Daniuscia e a due figli in tenera età, per unirsi ai partigiani croati. Nel giugno 1942, insieme con il bolognese Guerrino Grassi (ufficiale italiano di stanza a Selce presso il Comando del V Corpo d'armata, ma segretamente collaboratore dei partigiani sotto il nome di Augusto Ferri) curò il primo giornale partigiano della zona in lingua italiana, cui die[...]

[...]Liberato dopo alcuni mesi di carcere, si diede alla macchia insieme alla moglie Daniuscia e a due figli in tenera età, per unirsi ai partigiani croati. Nel giugno 1942, insieme con il bolognese Guerrino Grassi (ufficiale italiano di stanza a Selce presso il Comando del V Corpo d'armata, ma segretamente collaboratore dei partigiani sotto il nome di Augusto Ferri) curò il primo giornale partigiano della zona in lingua italiana, cui diede il titolo La Libertà. Fu poi l’organizzatore di tutta l’attività editoriale clandestina in lingua italiana sviluppata per far fronte alla adesione di un sempre crescente numero di soldati e civili italiani alla lotta di liberazione in Croazia.

All’inizio del 1944 fu inviato in Istria per collaborare alla costituzione della Unione degli Italiani dell’lstria e Fiume, fondata poi il 10 luglio in un villaggio nei dintorni di Albona. Al rientro da questa riunione, nella quale aveva portato agli italiani antifascisti il saluto dei combattenti croati, nell'attraversare la ferrovia FiumeTrieste all’altezza di Giordani[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 96

Brano: Antisemitismo

docenti universitari che nel 1931 si erano rifiutati di prestare giuramento di fedeltà al fascismo, 3 erano ebrei: Giorgio Errerà, Giorgio Levi Dalla Vida e Vito Volterra.

Gli ebrei erano tra i dirigenti dei gruppi antifascisti all'estero e di alcuni giornali che si pubblicavano nell'emigrazione: Claudio Treves dirigeva « La Libertà », A. Baiabanoff l’« Avanti!», C. Rosselli «Giustizia e Libertà », Modigliani « Rinascita socialista ». Né vanno dimenticati per l’attività politica svolta Bruno Zevi, che pubblicava negli U.S.A. i « Quaderni Italiani » ed era tra i dirigenti del movimento di « Giustizia e Libertà »; Enzo Sereni, completamente dedito al sionismo e alla lotta antifascista; Max Ascoli, che fondò negli Stati Uniti la « Mazzini Society »; e poi ancora L. Borghi, M. Carrara, E. Tàgli acozzo. Numerosi anche fra i combattenti in Spagna, nelle Brigate Internazionali e nelle altre formazioni che si battevano per la li[...]

[...]tica svolta Bruno Zevi, che pubblicava negli U.S.A. i « Quaderni Italiani » ed era tra i dirigenti del movimento di « Giustizia e Libertà »; Enzo Sereni, completamente dedito al sionismo e alla lotta antifascista; Max Ascoli, che fondò negli Stati Uniti la « Mazzini Society »; e poi ancora L. Borghi, M. Carrara, E. Tàgli acozzo. Numerosi anche fra i combattenti in Spagna, nelle Brigate Internazionali e nelle altre formazioni che si battevano per la libertà, non pochi caddero valorosamente, come fu il caso del triestino Piero Jacchia, già interventista e fascista, e clamorosamente uscito dal partito dopo l’assassinio di Matteotti.

Dopo l’8 settembre

Al momento dell’entrata in guerra dell’Italia, risultavano già internati 200 ebrei italiani; ed essi avevano raggiunto e superato il migliaio nel

1943, ripartiti in 15 campi di concentramento appositamente allestiti. Il 6.5.1943 era stata disposta la « precettazione civile », per imporre

il lavoro obbligatorio a tutti gli ebrei tra i 18 e i 52 anni, compresi quelli discriminati.

Dopo l[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine La Libertà, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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